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L'AUTOSTIMA
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L’autostima è il grado in cui il giocatore apprezza se stesso, il suo valore e la sua esperienza.
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 I tennisti che presentano un alto livello di autostima sono di solito quelli che amano lo sport , che accettano positivamente i suggerimenti che vengono loro rivolti dalle persone che li gestiscono come giocatori, sono sostanzialmente contenti del gioco da loro espresso ma aspirano ad un continuo e costante miglioramento della loro tecnica di gioco. Chi presenta un alto livello di autostima inoltre, è in genere stabile nella dimensione emotiva e con un buon livello di fiducia nelle sue possibilità di riuscire a vincere contro avversari alla sua portata.
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Un ruolo significativamente importante sul livello di autostima è stato svolto dal primo maestro, se questo è riuscito a rinforzargli adeguatamente i comportamenti positivi quali
l’impegno profuso nello svolgere un certo esercizio, il buon risultato conseguito seguendo una certa indicazione, l’applicazione ad un compito fino al raggiungimento della soluzione; allora sono state gettate le basi per la formazione di un buon livello di autostima del futuro giocatore.
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Viceversa, se il rapporto tra maestro ed allievo è stato caratterizzato prevalentemente da critiche, giudizi negativi e segnali di disapprovazione per il lavoro svolto allora è più probabile che l’allievo non sviluppi appieno un sufficiente livello di autostima per affrontare la competizione con qualche probabilità di successo.
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 bibliografia: scritti di Antonio Daino psicologo
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RITUALI (per qualcuno sono tic)
Se osserviamo attentamente i migliori giocatori/trici notiamo che quelli con rituali chiaramente definiti tendono a resistere meglio sotto la pressione del gioco rispetto a quelli che non ne hanno.
I rituali prima del servizio possono includere, toccare la maglietta, soffiare sulla mano, fare un respiro profondo, immaginare un gran servizio, fare rimbalzare la palla più volte. In tutti gli sport questi, in apparenza insignificanti tic, sono indispensabili per delle performance d’alto livello. Perché i rituali aiutano? Semplicemente perché ci aiutano a trattare la pressione con più efficacia.
Appena la pressione cresce durante un incontro, si ha la tendenza ad affrettarsi a camminare più in fretta a perdere il naturale senso del ritmo. Seguire fedelmente una serie di rituali ben definita, può significativamente aiutarti ad evitare che ciò avvenga, i rituali ti aiutano ad accrescere la concentrazione, a giocare più istintivamente, a rimanere rilassato ed ad aumentare il livello d’intensità subito prima di cominciare un punto. Ti aiutano ad evitare che i tuoi allarmi biologici esplodano quando le cose diventano difficili ed a mobilitare la mente ed il corpo per un’azione immediata. Seguire religiosamente un preciso insieme di rituali vuole anche dire giocare meno colpi imprecisi.
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Tenere ben a mente questi punti:
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-Esamina i tuoi rituali prima di servire o rispondere. Hai uno specifico insieme di attività che segui in quei momenti?